C'è sempre tempo per rimettersi in forma

C’è sempre tempo per rimettersi in forma

Abbina radiofrequenza e stimolazione elettromagnetica per ridurre il grasso corporeo

Come noto, l’obesità in generale compromette notevolmente la salute individuale e l’aspetto estetico. Oltre ai suoi noti impatti sulla salute, come la riduzione dell’aspettativa di vita e della qualità della vita (European Guidelines 2012), l’obesità causa numerosi problemi compresi gli svantaggi nell’occupazione lavorativa (Puhl RM 2009) e nelle interazioni sociali, con diminuzione della soddisfazione per la propria immagine corporea (Jaworowska 2009). Questi aspetti portano a numerose pressioni sociali e di conseguenza ad un aumento della domanda di procedure efficaci per la riduzione del peso, rimodellamento del corpo e miglioramento della bellezza.

L’interesse per il rimodellamento corporeo è enorme in tutto il mondo ed è per questo che il mercato tecnologico si è adattato utilizzando vari tipi di tecniche non invasive, che richiedono procedure più sicure e indolore, per la riduzione del grasso sottocutaneo.

Sono molte le procedure che sono state sviluppate con il tempo per ridurre il grasso addominale. Una delle prime tecniche sviluppate è stata la liposuzione, nota anche come lipoplastica o lipectomia, che ad oggi rimane la procedura gold standard più efficace (Matarasso 2013). I benefici legati alla chirurgia sono sicuramente l’efficacia e la rapidità nel perdere peso, nonché la risoluzione delle comorbidità, tuttavia è un approccio non scevro da complicanze.

Pertanto, dato che non tutti i pazienti sono disposti a sottoporsi ad un intervento chirurgico di liposuzione, la ricerca di alternative ha portato l’offerta, da parte della Medicina Estetica, di nuove tecnologie non invasive per il rimodellamento corporeo (Katz 2010). Le strategie per il trattamento di body contouring non invasivo sono attualmente la Criolipolisi, la Radiofrequenza, gli Ultrasuoni Microfocalizzati, il Laser a Diodo a 1060 nm e la Stimolazione Elettromagnetica.

Il concetto che sta alla base di molte di queste tecnologie è la riduzione degli accumuli adiposi attraverso l’induzione dell’apoptosi cellulare, senza attivazione di un processo flogistico.

La validità dei trattamenti con Radiofrequenza per la riduzione del grasso addominale è sostenuta da numerosi studi scientifici pubblicati negli ultimi anni, perciò in questo articolo si riporterà l’esperienza relativa all’associazione della Radiofrequenza alla tecnologia HIFEM (High Intensity Focused Electro-Magnetic) nella stessa seduta di trattamento per la riduzione del grasso addominale.

L’obesità addominale è nota per essere un fattore di rischio per le malattie cardiovascolari e il diabete. Oltre a causare problemi di salute, l’obesità addominale può indurre rilevanti problemi estetici e psicologici

Presso il Centro Medico La Quintana sono disponibili due apparecchiature per il rimodellamento corporeo: una Radiofrequenza Monopolare ad emissione continua combinata, in modo simultaneo e in un unico manipolo, con Ultrasuoni ed un apparecchio a stimolazione elettromagnetica ad alta intensità (HIFEM) che induce un aumento della massa muscolare, una riduzione della diastasi dei muscoli retti dell’addome e una riduzione del pannicolo adiposo per attivazione di una lipolisi da stress.

Nella stessa seduta di trattamento il paziente può essere sottoposto sia a trattamento con Radiofrequenza sia a trattamento di tonificazione muscolare con tecnologia HIFEM.

La Radiofrequenza eroga un’energia che è selettiva per il tessuto adiposo, che si riscalda fino a raggiungere una temperatura massima di 46°C, scindendo il contenuto delle cellule adipose in tre parti: acqua e glicerolo, che vengono assorbiti dal sistema linfatico ed eliminati dall’emuntorio renale, ed acidi grassi che vengono metabolizzati dal fegato senza portare ad un aumento degli enzimi epatici.

Dal punto di vista istologico non sono documentati effetti di necrosi o altri segni di danneggiamento cutaneo.

Dopo il trattamento si ha così un’apoptosi metabolica delle cellule adipose che non induce una risposta infiammatoria e un aumento del livello dei lipidi sierici. Gli effetti avversi post-trattamento sono lievi e transitori e possono includere eritema, edema e parestesie.

Criteri di esclusione per il trattamento con la Radiofrequenza a livello addominale sono: pacemaker, gravidanza, diabete grave, collagenopatie (Sclerodermia, LES), coagulopatie, neuropatie, grave ipertensione e cardiopatie, dermatiti in atto (traumatiche, allergiche, infettive) e, non ultimo, aspettative irrealistiche.

Al termine della seduta di Radiofrequenza il paziente può subito eseguire il trattamento con HIFEM (High Intensity Focused Electromagnetic Technology), che è una stimolazione elettromagnetica ad alta intensità che induce una corrente elettrica secondaria nel tessuto sottostante, che porta a depolarizzazione dei motoneuroni della cellula muscolare determinando un’intensa contrazione muscolare. Gli impulsi elettromagnetici ad alta frequenza impediscono il rilassamento del muscolo che pertanto si contrae in maniera sovramassimale o tetanica, condizione non riproducibile nella contrazione volontaria.

Questo induce un aumento della massa muscolare, una riduzione della diastasi dei muscoli retti dell’addome e una riduzione del pannicolo adiposo. È stato ipotizzato che la contrazione sovramassimale indotta dall’apparecchio possa determinare un intenso aumento dell’attività metabolica nell’area di stimolazione con conseguente liberazione intracellulare di glicerolo e acidi grassi, analogamente a quanto descritto nell’allenamento intensivo di resistenza. Al di sopra di un certo limite, l’elevata quantità di acidi grassi liberi nello spazio intracellulare determinerebbe una disfunzione adipocitaria e successivamente una vera e propria apoptosi da stress, con un meccanismo attivato dal reticolo endoplasmatico senza che ci sia una risposta infiammatoria (Weiss R, Bernardy J 2019).

La combinazione di Radiofrequenza Selettiva Focalizzata e Stimolazione Elettromagnetica ad Alta Intensità (HIFEM), utilizzata a livello addominale, è stata proposta con la finalità di integrare i diversi meccanismi di azione insiti nelle due tecnologie, al fine di potenziare l’effetto di lipolisi e massimizzare il rimodellamento corporeo.

Dalle foto nell’illustrazione 1 è evidente il risultato ottenuto dopo 30 giorni, cioè dopo solo 4 trattamenti, e l’effettivo vantaggio relativo all’associazione delle due tecnologie. I dati raccolti evidenziano una significativa riduzione delle circonferenze addominali ed un associato calo ponderale, in assenza di variazioni dell’assetto nutrizionale da parte del paziente (vedi tabella 1). Questi dati sono stati ulteriormente confermati dalle valutazioni strumentali parametriche (Ecografia ed RM) effettuate a confronto in condizioni basali e post-trattamento. 

È ampliamente dimostrato che la circonferenza vita è un indicatore comprovato di rischio di mortalità totale più elevata (Cerhan et al 2014), nonché di rischio cardiovascolare (De Koning et al. 2007). Pertanto ridurre la circonferenza della vita e la percentuale di grasso nella composizione corporea può rappresentare un target utile e clinicamente rilevante. Contestualmente, la riduzione iniziale di circonferenza, può svolgere un ruolo stimolante sulla motivazione dei pazienti ad aderire ad uno stile di vita più sano.

La combinazione di Radiofrequenza Selettiva Focalizzata e Stimolazione Elettromagnetica ad Alta Intensità (HIFEM), utilizzata a livello addominale, è stata proposta con la finalità di integrare i diversi meccanismi di azione insiti nelle due tecnologie, al fine di potenziare l’effetto di lipolisi e massimizzare il rimodellamento corporeo.

Dalle foto nell’illustrazione 1 è evidente il risultato ottenuto dopo 30 giorni, cioè dopo solo 4 trattamenti, e l’effettivo vantaggio relativo all’associazione delle due tecnologie. I dati raccolti evidenziano una significativa riduzione delle circonferenze addominali ed un associato calo ponderale, in assenza di variazioni dell’assetto nutrizionale da parte del paziente. Questi dati sono stati ulteriormente confermati dalle valutazioni strumentali parametriche (Ecografia ed RM) effettuate a confronto in condizioni basali e post-trattamento. 

È ampliamente dimostrato che la circonferenza vita è un indicatore comprovato di rischio di mortalità totale più elevata (Cerhan et al 2014), nonché di rischio cardiovascolare (De Koning et al. 2007). Pertanto ridurre la circonferenza della vita e la percentuale di grasso nella composizione corporea può rappresentare un target utile e clinicamente rilevante.

Contestualmente, la riduzione iniziale di circonferenza, può svolgere un ruolo stimolante sulla motivazione dei pazienti ad aderire ad uno stile di vita più sano.

 


Dr.ssa Federica Rondoni

 

Medico Chirurgo

Direttore Sanitario Centri Medici Gruppo Brugnoni Sanità


 

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