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Indicazioni alimentari troppo restrittive possono generare l’effetto yo-yo. Un regime nutrizionale sano va modulato sulla persona.
Con l’avvento dell’estate ci spogliamo dagli abiti invernali e torna viva anche l’ansia da “prova costume”. Con questa frenesia data dai pochi giorni a disposizione per perdere quei centimetri su vita e fianchi che tanto ci affliggono, dimentichiamo la salute e facciamo scelte alimentari precipitose e poco salutari.
In realtà, l’aumento di peso e soprattutto l’aumento della circonferenza vita non è solo un fattore estetico da eliminare. L’aumento di grasso addominale è tra le prime cause dell’insorgenza di diabete di tipo II, ipertensione, ipercolesterolemia o, più in generale malattie cardiometaboliche.
Una nutrizione corretta costituisce un elemento fondamentale nella prevenzione di numerose condizioni patologiche. È stato ormai dimostrato, infatti, che lo stile di vita e le scelte alimentari agiscono in modo incisivo nella possibilità di evitare lo sviluppo di malattie, di controllarne l’evoluzione o, al contrario, provocarne l’insorgenza.
Per far sì che il rischio di sviluppare malattie cardiometaboliche sia basso, la circonferenza addominale dovrebbe essere inferiore a 94 cm negli uomini e 80 cm nelle donne. Un autoesame molto semplice da effettuare a casa con l’aiuto di un metro da sarta!
Oggi, troppo spesso, l’unico scopo che fa avvicinare una persona ad una dieta è il dimagrimento. Ma il dimagrimento, ottenuto con regimi alimentari restrittivi o sbilanciati (solo verdure, niente pasta o pane, niente sale…), come sono le “popular diet” che promettono perdite di peso “al limite del miracolistico”, portano generalmente ad una perdita di acqua e di massa muscolare (e non di grasso se non in minima parte). Si tratta quasi sempre di diete iperproteiche (riduzione o eliminazione di pane e pasta ed aumento di carne e pesce) che a lungo andare comportano insorgenza di iperuricemia, gotta ed insufficienza renale. Non solo, nel breve periodo, si ha notevole perdita di peso ma, paradossalmente, si manifesta un’accentuazione degli inestetismi come la ritenzione idrica, la cellulite e la diminuzione del tono muscolare.
A risultare accattivanti non sono solo le diete iperproteiche ma anche diete più strane come quella dell’ananas o degli estratti di frutta e verdure (detox), semiliquide e molte altre, nelle quali si riducono drasticamente le calorie giornaliere. Queste diete hanno come principale effetto quello di rallentare fortemente il metabolismo corporeo. Soffrire la fame non fa dimagrire!
La circonferenza addominale dovrebbe essere inferiore a 94 cm negli uomini e 80 cm nelle donne
Questo perché, quando si cerca di dimagrire seguendo una dieta troppo restrittiva, il corpo rallenta le sue attività per economizzare le energie.
Quando poi si ricomincia a mangiare normalmente, il corpo si riadatta subito al nuovo regime rispondendo a questa nuova abbondanza di cibo in modo opposto a ciò che desidereremmo: il nostro corpo inizia a stoccare nuove riserve; immagazzina di nuovo grasso corporeo ed addirittura in misura maggiore rispetto a quello perso. Se queste diete restrittive vengono seguite ciclicamente, ad esempio ogni estate, si manifesta il cosiddetto effetto yo-yo. Si perde peso subito ma ciò che si perde è soprattutto acqua e muscolo, ciò di cui il corpo ha invece bisogno, con una perdita minima di grasso. Appena si sospende la dieta, si riacquista, ovviamente, tutta l’acqua persa ma non il muscolo. Succede, però, qualcosa di peggiore: ad ogni ciclo successivo di dieta, viene acquistata più massa grassa di quella persa con la dieta precedente e molta di più di quella che si aveva prima di iniziare qualunque dieta!
Tentativi di perdere peso diete con diete a basso contenuto calorico sfociano, in oltre il 90% dei casi, in un nuovo aumento di peso a causa di un eccesso di compensazione di cibo durante il successivo periodo nel quale la dieta si è sospesa.
Con un regime dietetico equilibrato (non restrittivo) non si dovrebbe avere fame, neanche quando si deve perdere del peso corporeo: se si ha fame, significa non aver azzeccato la strada giusta.
La dieta non è una punizione. L’educazione alimentare deve essere raggiunta e mantenuta. Come tutte le forme educative non ha una fine. La dieta va modulata e modificata secondo le esigenze delle varie età, dell’attività sportiva, del periodo ormonale o delle situazioni di stress, ma deve sempre seguire delle regole affinché ne traiamo benefici per la nostra salute Senza tralasciare che il cibo ci accompagna nei momenti conviviali, di socializzazione e rimane un piacere!
Dr.ssa Fabiola Panfili
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