Tumore del colon-retto: l'importanza della prevenzione

Tumore del colon-retto: l’importanza della prevenzione

Nei paesi occidentali il cancro del colon-retto rappresenta il secondo tumore maligno per incidenza dopo quello della mammella nella donna, ed il terzo dopo quello del polmone e della prostata nell’uomo. Tale malattia è rara prima dei 40 anni e raggiunge il picco nelle persone di età compresa fra i 60 ed i 75 anni, con poche differenze nei 2 sessi.

 

Negli ultimi anni si è assistito ad un aumento delle diagnosi di tumori del colon-retto, ma anche di una notevole diminuzione della mortalità. Questo è attribuibile principalmente alla precocità della diagnosi, grazie ai programmi di screening, ed al miglioramento delle possibilità terapeutiche sempre più personalizzate.

Oltre che presso il Gastro Center (in Delta Implants di Perugia) si eseguono percorsi di screening anche presso il Centro Medico La Quintana di Foligno, dotato di una apposita sala chirurgica attrezzata per procedure endoscopiche di alto livello.

 

 

Caratteristiche della malattia

 

Il grosso intestino rappresenta il tratto terminaledel tubo digerente. È formato, procedendo da destra a sinistra ed in senso cranio-caudale, da: CIECO con l’appendice, COLON ASCENDENTE, COLON TRASVERSO, COLON DISCENDENTE, SIGMA e RETTO.

Il tumore del colon-retto è dovuto alla proliferazione incontrollata ed alla trasformazione delle cellule della mucosa che riveste interamente questo organo.
Si distinguono tumori del colon vero e proprio e tumori del retto, ovvero del tratto terminale, in quanto possono manifestarsi con modalità e frequenza diversi: rispettivamente circa 70 e 30 % dei casi.
La sede, inoltre, condiziona la scelta chirurgica e, talvolta, di possibilità terapeutiche offerte al paziente.

 

Cause

 

Fattori alimentari: molti studi dimostrano che una dieta ricca di grassi e proteine animali e povera di fibre è associata ad un aumento dei tumori intestinali. In più, obesità e vita sedentaria costituiscono fattori di rischio.

Fattori genetici: è possibile ereditare la predisposizione ad ammalarsi di tumore del colon-retto se nella famiglia di origine si sono manifestate malattie come le poliposi adenomatose ereditarie (adenomatosi poliposa familiare o FAP – sindrome di Gardner – sindrome di Turcot) ed il carcinoma ereditario del colon-retto su base non poliposica (HNPCC o sindrome di Lynch).

Fattori non ereditari: importante è l’età (tra le persone di età compresa tra i 60 ed i 64 anni l’incidenza è 10 volte superiore rispetto a coloro che hanno 40-44 anni).
Notevole fattore di rischio è rappresentato dal fumo, da una storia di malattia infiammatoria cronica intestinale (rettocolite ulcerosa e malattia di Crohnn) e da una storia clinica di pregressa poliposi e tumore del colon-retto.

Ancora, la maggior parte dei cancri del colon-retto deriva dalla trasformazione maligna di polipi. Esistono diversi tipi istologici di polipi: polipi iperplastici – polipi amartomatosi (polipi giovanili e polipi di Peutz-Jeghers) e polipi adenomatosi.
In particolare, solo questi ultimi (adenomi) hanno potenziale evolutivo di trasformazione maligna. In particolare, la probabilità che un polipo del colon evolva verso una forma invasiva di cancro dipende dalle dimensioni del polipo stesso: è minima per neoformazioni di dimensioni inferiori al centimetro (meno del 2%), intermedia per dimensioni da 1,5 – 2,5 cm (intorno al 2 – 10%) e significativa per dimensioni superiori a 2,5 cm (intorno al 10%).

Inoltre, tale conseguenza dipende anche dal tipo istologico (adenomi tubulari meno pericolosi – adenomi tubulo-villosi o villosi più pericolosi ) e dal grado di displasia (lieve – moderato o grave).
Altro fattore di rischio è rappresentato dal numero degli adenomi presenti (denomatosi multipla). La forma istologica più frequente di tumore maligno del colon-retto è l’Adenocarcinoma, seguono l’Adenocarcinoma mucinoso, l’Adenocarcinoma a cellule ad anello con castone, il Carcinoma squamoso ed il Carcinoma indifferenziato.

 

Sintomatologia

 

Nella maggior parte dei casi la poliposi non da sintomi. Tuttavia, si possono verificare piccole perdite di sangue non evidenti macroscopicamente ma rilevabili con la ricerca del sangue occulto fecale.
In più, se il cancro con localizzazione nel retto può dar luogo a rettorragie, spesso la sintomatologia è comunque sfumata: sono tuttavia da tenere sotto controllo la perdita di peso non spiegabile, anemia, astenia ed anoressia improvvise.

Talvolta si possono avere dolorabilità addominale, stipsi ostinata o diarrea di recente insorgenza.

 

Prevenzione e diagnosi

 

Il tumore del colon-retto viene oggi diagnosticato sempre più precocemente grazie alle campagne di screening condotte sulla popolazione con fascia di età considerata più a rischio.
Presso Delta Implants e il Centro Medico La Quintana è assicurata l’esecuzione di tutti gli esami potenzialmente utili per una diagnosi veloce ed efficace.
La diagnosi si avvale innanzitutto dell’esame clinico consistente nella palpazione dell’addome che consente di rilevare eventuali masse a carico dell’intestino e del fegato e dei linfonodi.
Nel caso dei tumori del retto l’esplorazione rettale manuale consente già la diagnosi nella maggior parte dei casi. Certamente, fondamentali sono gli esami strumentali per una diagnosi accurata e per la stadiazione.
L’esame più specifico è rappresentato dalla colonscopia con biopsia, che consente una precisa diagnosi di sede e di tipologia istologica.
Importante è anche l’ecografia dell’addome che consente già di valutare la presenza o meno di metastasi soprattutto epatiche.
Fondamentale è poi la TC total-body con mezzo di contrasto che consente, oltre alla stadiazione del tumore valutando la presenza o meno di metastasi a distanza, anche una valutazione topografica necessaria per la scelta della strategia chirurgica.

Nel caso dei tumori del retto è fondamentale anche l’ecoendoscopia ano-rettale e la risonanza magnetica dell’addome e della pelvi con mezzo di contrasto paramagnetico.

Ancora, utilissimo è anche il rilevamento nel sangue dei marcatori tumorali (CEA il più specifico, CA 19-9 ed ALFAFETOPROTEINA meno significativi).
Da ultimo, la PET è un esame da riservare in casi particolari in cui l’iter diagnostico sopra descritto non sia stato decisivo.

 

Terapia

 

La terapia più efficace è rappresentata dalla chirurgia che consiste nell’asportazione del segmento di colon dove ha sede la lesione.
Spesso nei tumori del retto, specie se molto bassi, la chirurgia è preceduta dalla chemio e radioterapia che consentono di effettuare interventi più conservativi. Molto importante è la chemioterapia ADIUVANTE, cioè effettuata in alcuni casi dopo l’intervento chirurgico al fine di diminuire la possibilità di recidive, e la NEOADIUVANTE effettuata in alcuni casi prima dell’intervento chirurgico al fine di ridurre le dimensioni del tumore e facilitare, quindi, il compito del chirurgo. Ottimi risultati sta dando anche l’impiego di farmaci biologici.

 

Conclusioni

 

Di tumore del colon-retto si può guarire, e le guarigioni sono sempre più frequenti. Esse sono, però, direttamente proporzionali alla precocità delle diagnosi. L’attenzione e la non sottovalutazione dei sintomi sopradescritti e, soprattutto l’adesione ed il rispetto dei programmi di screening, che sono oggi in Italia estremamente precisi ed avanzati, rappresentano dei veri e propri presidi salvavita.

 


Dr. Massimo Balzana

 

  • Medico Chirurgo specialista in Gastroenterologia Epatologia ed Endoscopia Digestiva
  •  Medico Gastroenterologo presso Centro Medico La Quintana

 


 

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