Visita ortopedica pediatrica: quando è necessaria?

Visita ortopedica pediatrica: quando è necessaria?

L’ortopedia pediatrica è una branca super-specialistica che si occupa della diagnosi e della cura delle patologie e dei disturbi dell’apparato muscolo scheletrico che colpiscono bambini e ragazzi ancora in fase di crescita.

 

Presso Delta Implants di Perugia e il Centro Medico La Quintana di Foligno è possibile indagare le patologie ortopediche sin dalla più tenera età per una efcace prevenzione. Ne parliamo con la Dottoressa Camilla Bettuzzi, ortopedico presso i centri del Gruppo Brugnoni.

 

Di cosa si occupa l’ortopedico pediatrico?

 

L’ortopedico pediatrico si occupa di diagnosticare e trattare (conservativamente o chirurgicamente) tutte le problematiche ortopediche congenite, acquisite ed evolutive dell’età pediatrica e adolescenziale.
Compito chiave è saper distinguere le condizioni che possono essere considerate semplici varianti della normalità da quelle che costituiscono vere e proprie condizioni patologiche.
Ci sono, infatti, alcune fasi di sviluppo che sono caratterizzate da anomalie che possiamo definire fisiologiche, come ad esempio il piede piatto nel bambino molto piccolo (condizione fisiologica sotto i 3-4 anni, ma che tende solitamente a migliorare spontaneamente con la crescita).

Altro esempio, l’allineamento degli arti inferiori del bambino, che passa naturalmente attraverso una prima fase di varismo fisiologico (cosiddette “ginocchia a parentesi”) nei primi 2 anni di vita, e tende spontaneamente ad evolvere verso una seconda fase di valgismo (cosiddette “ginocchia a X”).
Anche questa seconda fase è solitamente transitoria: sebbene la deviazione può essere più o meno accentuata, raggiunge il picco di valgismo intorno ai 3,5-4 anni, poi l’asse si riporta spontaneamente verso l’asse neutro, raggiungendo, più o meno all’età di 7-8 anni, l’asse tipico dell’età adulta (valgismo fisiologico).

Queste due fasi di ginocchio varo, e successivamente ginocchio valgo, sono spesso causa di preoccupazione da parte delle famiglie. Compito dell’ortopedico pediatrico è di saper distinguere i casi fisiologici, per i quali è sufficiente il controllo evolutivo senza prendere provvedimenti, dai casi che invece possono nascondere delle altre problematiche per le quali è indicata una presa in carico più precoce. 

 

Il piede piatto del bambino … un problema che allarma molti genitori!

 

Come anticipato, il piede piatto rappresenta uno dei motivi più frequenti di visita di ortopedia pediatrica (e rappresenta spesso fonte di preoccupazione per le famiglie), anche perché esso rappresenta anche uno degli ambiti più controversi.
Il piede piatto (più correttamente detto “piede valgo-pronato”) è caratterizzato dalla riduzione della volta plantare (o arco plantare), spesso associata al valgismo del retropiede (il tallone se visto da dietro, rispetto alla gamba, fa un angolo verso l’esterno).
Nei bambini che iniziano a camminare, la volta plantare è fisiologicamente piatta per la presenza di abbondante tessuto adiposo sottocutaneo nella parte plantare del piede ma tale tessuto con la crescita si atrofizza. Inoltre, fisiologicamente il piede mostra uno sviluppo progressivo dell’arcata plantare, dell’appoggio del piede e un miglioramento del valgismo del tallone nel corso dei primi dieci anni di vita circa.

In sostanza, un’elevata percentuale di bambini presenta un piede piatto flessibile, che nella stragrande maggioranza dei casi andrà incontro a risoluzione spontanea.
Questo implica la scarsa utilità di plantari ortopedici rigidi o scarpe correttive rigide a scopo profilattico per il piede piatto flessibile asintomatico. 

Purtroppo, anche se la maggior parte dei piedi piatti andrà incontro a risoluzione, non esistono studi o metodologie o scale di valutazione che possano aiutare a prevedere quali piedi non mostreranno questo sviluppo fisiologico e rimarranno piatti.
L’altro aspetto però importante da sottolineare è anche che una grande percentuale di piedi che rimarranno piatti in età adulta non mostrerà conseguenze funzionali significative o problematiche cliniche e non necessiterà di chirurgia.

Ruolo dell’ortopedico pediatrico è pertanto valutare il singolo quadro clinico per discernere tra piede piatto fisiologico e alcune meno frequenti forme patologiche (ad esempio associate a patologie neuro-muscolari, anomala formazione delle strutture ossee …), e seguire il paziente nel corso della crescita per valutare se vi possano essere indicazioni al trattamento.

 

 

Ci sono dei segnali nel bambino utili a capire che è necessaria la vista ortopedica pediatrica?

 

In proposito, è corretto specificare che per ogni fascia di età ci sono degli aspetti da valutare.

In tutti i neonati fra la 4 e la 6 settimana di vita è molto importante una valutazione clinica ed ecografica delle anche per poter escludere la displasia delle anche.

Sempre in questa fascia di età sono meritevoli di attenzioni particolari le deviazioni del capo che possono dipendere da semplici fattori posizionali, così come da retrazioni muscolari o vere e proprie deformità ossee della colonna cervicale.
Altro aspetto tipico dell’età neonatale è la valutazione dei piedi: possono presentarsi, infatti, lievi quadri con deformità di origine posturale (esempio, piede torto posturale, piede-talo-valgo-pronato, metatarso varo), o quadri conseguenti a patologie congenite quale il piede torto congenito, ipoplasie o il piede reflesso.
Deviazioni asimmetriche degli arti inferiori o superiori, necessitano sicuramente di una rapida valutazione da parte dell’ortopedico pediatrico.

Cosi come le zoppie o i difetti della deambulazione (un bambino che dopo i 2 anni di vita cammina ancora sulle punte dei piedi merita certamente un’attenta valutazione).
Ancora, nell’età scolare e nell’adolescenza, è importante la valutazione della colonna vertebrale e degli arti inferiori. Il riscontro di asimmetrie del tronco o differenze di lunghezza degli arti inferiori, deve essere valutato attentamente, al fine di poter escludere quadri di scoliosi o di asimmetrica crescita tra i due arti. Sempre in queste fasce di età è abbastanza comune il ricorso a valutazioni ortopediche dei giovani sportivi (alcuni disturbi a livello di piede e ginocchio possono essere tipici di specifiche fasi della crescita, ma vanno comunque valutate e contestualizzate).
Questi sono solo alcuni esempi delle molte patologie che un ortopedico pediatrico affronta nella sua attività quotidiana.

 

Quali sono le principali problematiche in cui si è specializzata?

 

Oltre ad occuparmi delle più comuni problematiche afferenti all’ortopedia pediatrica (piede valgo-pronato, difetti della deambulazione, scoliosi dell’adolescente …), negli anni mi sono specializzata nel trattamento di deformità congenite degli arti inferiori (in particolare piede torto congenito, ipoplasie, deviazioni assiali, eterometrie, displasia dell’anca) e nella gestione delle problematiche ortopediche in pazienti con patologie neurologiche.

Inoltre, grazie al master conseguito sulla  diagnosi e trattamento delle patologie dell’arto superiore, ho approfondito negli anni il trattamento delle patologie congenite di gomito e spalla (scapola alta congenita, sinostosi radio-ulnare, lussazione congenita di capitello radiale …), e delle problematiche post-traumatiche (rigidità di gomito, instabilità articolare post-traumatica di spalla e gomito …) nel soggetto in accrescimento e del giovane sportivo.

 


Dr.ssa Camilla Bettuzzi

 

  • Medico Chirurgo specialista in Ortopedia e
    Traumatologia Pediatrica
  • Ha svolto attività clinica e chirurgica presso l’Istituto Ortopedico Rizzoli e presso l’Ospedale Pediatrico Meyer di Firenze
  •  Specialista Ortopedico pediatrico presso i Centri Medici La Quintana e Delta Implants

 

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