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Bruciore, prurito, perdite abbondanti e dolori: questi sono i tipici sintomi delle infezioni vaginali.
Come mai si manifestano più frequentemente d’estate? Come prevenirle?
Responsabili nella maggior parte dei casi delle infezioni vaginali sono batteri e miceti che si riproducono con grande rapidità in un ambiente caldo e umido.
L’aumento delle temperature d’estate è accompagnato da una maggiore sudorazione e lo sviluppo di calore provoca un aumento anche dell’umidità nella zona genitale che, insieme alla riduzione di flusso d’aria, crea un terreno fertile per batteri e miceti.
La sudorazione aumenta maggiormente con indumenti attillati e mutandine sintetiche. In particolare il perizoma può facilitare la trasmissione di germi patogeni a livello di anovagina.
Anche l’incremento dell’attività sessuale, nel periodo primaverile-estivo, aumenta le probabilità di infezioni vaginali.
Oltretutto d’estate, con bagni frequenti e costumi da bagno umidi, si provoca un rigonfiamento delle mucose vaginali che facilita la penetrazione ai miceti.
La protezione da infezioni vaginali
I lattobacilli, cosiddetti batteri di Döderlein, sono batteri naturali della vagina che provvedono a mantenere un ambiente acido (PH ideale 4,0) e ad impedire la penetrazione di germi.
Un’igiene intima esagerata con saponi aggressivi o lavande vaginali altera l’equilibrio naturale dell’ambiente vaginale.
D`estate indossare preferibilmente mutandine di cotone per mantenere la pelle fresca e asciutta. Meglio anche abiti che permettano maggiore aerazione e movimento.
In spiaggia, non stare troppo a lungo con il costume da bagno umido, cambiarsi con un ricambio asciutto.
Non depilarsi poco prima di andare in spiaggia o piscina, ma almeno 24ore prima, per evitare che le microlesioni cutanee facilitano la penetrazione di germi.
Usare assorbenti interni e cambiarli frequentemente.
Bere molto, possibilmente 2 litri al giorno.
Cosa fare in caso di sintomi da infezione vaginale
La maggior parte delle donne tende a risolvere le infezioni vaginali con metodi fai-da-te, rischiando di peggiorare la situazione provocando recidive o cronicità.
Meglio rivolgersi a un medico ginecologo, per identificare il problema ed eventualmente se c’è la reale presenza di un’infezione.
Con una diagnostica approfondita (tamponi, striscio a fresco, microscopio, colture) il medico ginecologo potrà identificare il tipo di patogeno che causa la sintomatologia e predisporre una terapia specifica, dato che le cura varia in particolare se si tratta di batteri, batteri intestinali o miceti.
Dr.ssa Claudia Agostini
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